Copertina Laico Alfabeto

Giornata internazionale contro l'omofobia

Presentazione a Roma sede Uaar

Laico Alfabeto in classifica a Dedalus/Pordenonelegge

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L'indice di Laico Alfabeto

"È un testo di tensione persino volterriana, una disamina in forma di dizionario delle questioni su laicismo e omossesualità, approfondite di pari passo e nell'armonia di un discorso che si fa unico grazie alla forza dell'argomentazione e all'intelligenza che lo muove." Gaspare Baglio

“Laico alfabeto è ossigeno puro, sia per la varietà e l’intelligenza dei temi, sia per la precisione con cui si enuclea l’opacità dei nostri giorni e del nostro linguaggio. Quanto alle parole di Salvemini, le inserirei nella Costituzione...” Valerio Magrelli

“In un momento in cui si stenta a respirare, questo Alfabeto, per la nettezza della sua scansione, per la sua chiarezza illuminista, per la vivacità polemica e insieme per la sua umanità partecipe, mi sembra un potente antidoto contro i "compromessi intellettuali" cui la nostra tradizione ci ha abituati. E la formula con cui è designato l'ateismo ("non come una privazione, ma come un arricchimento, una acquisizione culturale") mi pare cogliere nel modo più vivo il senso stesso del pensiero critico, e di quel nesso tra emancipazione, critica e felicità che ne innerva il senso e di cui Buffoni si sta facendo carico, libro dopo libro, in modo sempre più intenso”. Italo Testa

“Il libro è scritto con polso fermo, è asciutto e efficace. Frammenti di un discorso anticlericale, direi, la mala educacion...” Fabio Zinelli

“Mi è piaciuto l'edificio, l'operazione letteraria, ma ho apprezzato pure i contenuti: queste pagine mi aiuteranno a resistere in un paese dove ormai tutto è abitato dalla religione. A pensarci ancora, tuttavia, la verità è che quello che più mi ha colpito di Laico Alfabeto non è la proposta - così giusta e vera - di una grammatica laica dell'esistenza; o la capacità di far convivere la tensione/intenzione soggettiva col tono del pamphlet; o pure i passaggi comici. A pensarci, l'aspetto che più ho amato di questo testo è la sua spiritualità: in fondo, per paradosso, è pure una sorta di Alfabeto Spirituale: per l'intensità della voce, prima di tutto; e pure perché svuota lo stereotipo per cui essere laici significa appunto essere atei, essere «senza» piuttosto che «con», ovvero essere meno in risonanza con il mondo delle emozioni e dell'etica”.
Daniela Brogi

“Ho letteralmente divorato Laico alfabeto, senza riuscire a staccarne gli occhi neppure per un attimo. Qui oltre al coraggio, la passione civile, la serietà della ricerca, c'è la profonda coscienza teorica, che rende il libro realmente produttivo e fecondo.”
Sandro Dell’Orco

Laico Alfabeto è un libro davvero molto importante. Il lettore ne esce con la rara speranza che in questo paese forse i preti - leopardianamente - non potranno sempre tutto. La ragione omosessuale diviene il più lucido grimaldello contro ogni fondamentalismo e dogmatismo. La ragione laica, usata con grande perizia discorsiva, diviene anche ragione poetica: il materialismo dei leggendari atomisti greci, e poi di Darwin e di Gould (quello leopardiano di Timpanaro, che fu anche di Primo Levi) ne esce provvisto di una carica immaginativa e di una dignità poetica superiore a ogni Teresa d'Avila e San Bonaventura.
Emanuele Zinato