La regia e la fotografia sono ottime. E viene fuori Buffoni in tutte le sue poliedriche attività. Da questo punto di vista, ho pensato che forse fosti due volte saggio, nel 1974, a non pubblicare il tuo romanzo d'esordio: esso ti avrebbe indirizzato troppo fortemente, per un esordio, verso una narrativa rilevante, ma tipica e identitaria. Invece, grazie a quel sacrificio, sei diventato poeta, traduttore e teorico della traduzione, docente, saggista, critico letterario, e poi di nuovo narratore, intellettuale laico... La vita è davvero un giardino dei sentieri che si biforcano. Diversi i passaggi che mi hanno colpito: su tutti il momento della tua passeggiata e l'incontro con l'albero della tua giovinezza, con l'esplosione dei passeri che ne partono, e quell'ultimo ramo a oscillare per il peso. Paolo Febbraro

Un gesto coraggioso provare a riassumersi fino a oggi. L’ho molto ammirato. E l’ho trovato pieno di momenti commoventi, magari neanche previsti dal tuo montaggio, ma solo dovuti all’alone struggente che si solleva dallo sguardo di insieme, quando il senso della vita e della poesia diventano di nessuno, dunque di tutti. E comunque, quante cose hai fatto! E naturalmente penso anche a tutte quelle che non hai nominato. Intendo i tuoi tanti libri. E ti ringrazio per la citazione, è stata un’allegria vedermi confabulare con te al Gemelli. Silva Bre

Documentario ben girato e ben montato. C’è una coerenza nell’idea di shadowing: seguire qualcuno e raccontare una settimana un mese un anno nella vita di… Laura Pugno

 

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